1000 e 1 lampadina LED: dalla colorazione alla forma.
L’evoluzione della lampadina LED
La prima apparizione della lampadina LED avvenne nel 1968, in seguito agli studi effettuati da Nick Holonyak, ma era in grado di emettere solo la colorazione rossa.
Sarà nei primi anni del 2000 che la lampadina LED, per come la intendiamo oggi, si mostrerà per la prima volta in tutte le sue meravigliose sfumature ed arriverà ad emettere la luce bianca.
Da quel momento in poi sono stati fatti passi da gigante (o sarebbe più corretto dire che “si sono accese numerosissime lampadine nella testa di tanti ingegneri”), perché la lampadina ha subito un’importante evoluzione.
Infatti, si è migliorata dal punto di vista tecnico, raggiungendo potenti flussi luminosi. Ed ha anche abbracciato, in tutto e per tutto, il lato estetico grazie al gioco di forme e grandezze.
Molto più di una semplice lampadina
Oggi non si può più parlare di semplice lampadina LED ma, soprattutto, non si sceglie più una lampadina solo per la luce che fa. La si sceglie per creare la giusta atmosfera. Come? Con le varie temperature di colore.
Uno dei motivi per cui è importante scegliere la giusta colorazione della lampadina è, senza ombra di dubbio, l’influenza che quest’ultima può esercitare non solo nella percezione dell’ambiente, ma anche sul nostro stato d’animo.
LAMPADA LED LUCE CALDA: 2700-3000K
Questa temperatura contribuisce a creare un ambiente romantico, regala calore ed accoglienza. È proprio per questo che viene utilizzata per illuminare ambienti domestici come la zona living e la camera da letto, ma anche ristoranti, pub ed alberghi.
LAMPADE LED LUCE NEUTRA: 4000K
La luce neutra, invece, viene spesso inserita negli uffici o comunque negli ambienti che richiedono una maggiore (e migliore) visuale. In casa, ad esempio, è bene utilizzare una luce neutra nella cucina sia per non alterare il colore del cibo, sia per evitare di ferirsi mentre si sperimenta una nuova ricetta.
LAMPADE LED LUCE FREDDA: 6500K
Questa è la luce che più si avvicina alla luce solare ed è indicata per i grandi spazi aperti al pubblico come supermercati ed ospedali dove l’efficienza ed i dettagli la fanno da padrone. In alcune occasioni è possibile inserirla anche all’interno di una casa: ad esempio quando l’arredamento, i pavimenti o le pareti sono in legno. Una luce calda, verrebbe assorbita dal legno risultando “giallastra”, mentre una luce fredda andrebbe a contrastarlo e ad illuminare nella maniera più omogenea possibile l’ambiente.
POTENZA E FLUSSO LUMINOSO NON SONO LA STESSA COSA
Subito dopo aver scelto la giusta temperatura di colore, la domanda che viene spontaneo porsi (e che sicuramente vi starete facendo) è: su quale potenza devo orientarmi?
Ecco, qui il discorso si fa interessante ed anche un po’ più lungo (ma mai noioso). Facciamo una piccola premessa: se prima ci si basava sul wattaggio, ora l’attenzione si è completamente spostata sui lumen. E la domanda che precede “su quale potenza devo orientarmi” è in realtà: quanto è grande la stanza che devo illuminare? E di quale stanza si parla?
Una volta risposto si potrà iniziare a ragionare su quali lampadine LED scegliere.
Se lampadine LED da 10w, 20w o 60w. Una cosa importante su cui bisogna fare chiarezza è il passaggio da lampada ad incandescenza a lampadina LED.
Parecchi anni fa, quando si andava ad acquistare una lampadina, l’espressione comune per chiederla era “mi servirebbe una lampadina da 60w” e quella veniva consegnata tra le vostre mani.
Oggi, alla stessa richiesta, vi ritroverete in mano una lampadina da 12/13W che sviluppa 60W e che garantisce un flusso luminoso di circa 800 lumen. Cambia la formula ma il concetto è sempre lo stesso. Dovete solo farci l’abitudine ed imparare a ragionare in termini di flusso luminoso piuttosto che di wattaggio.
Ma torniamo a noi, perché il LED regala una sorpresa dopo l’altra: ha una vita lunghissima ed è super economico.
Facciamo parlare i numeri: riesce a sviluppare un flusso 5 volte superiore alla lampada ad incandescenza con pari potenza assorbita e soltanto una minima parte si trasforma in calore. La durata media può arrivare fino a 100.000 ore.
Quindi, volendo fare un rapido calcolo significa che tenendo accesa una lampadina per 24 ore al giorno, tutti i giorni, vi durerà la bellezza di 12 anni.
Non male no?
ANCHE L’OCCHIO VUOLE LA SUA PARTE
L’ultimo aspetto, ma non per importanza, è quello estetico.
Si perché di lampadine ce ne sono per tutti i gusti (e le evenienze: basti pensare alle lampadine a forma di cuore per San Valentino). E poi ancora tonda, a sfera, candela, colpo di vento, spirale, allungata, color ambra e con il filamento a vista. E potremmo continuare ma ci fermiamo per dare una piccola ma importante info: non sempre la bellezza va di pari passo con l’efficienza. Anzi il più delle volte più una lampadina è semplice dal lato estetico più è funzionale ed efficiente; più è bella da vedere e meno soddisferà il fabbisogno luminoso di cui necessita la vostra stanza.
Quindi, soprattutto quando si parla di lampade in stile vintage, a meno che voi non abbiate già illuminato la stanza a dovere, optate per un’altra tipologia di lampadina.